Loading...

Lo sfalcio a filari alterni

Con lo sfalcio a filari alterni i filari non vengono sfalciati in un’unica soluzione ma uno si e uno no, lo sfalcio di tutta la superficie sarà effettuato perciò in due momenti diversi, distanti 20 giorni o più l’uno dall’altro. 
L’erba sfalciata e triturata rimane nel vigneto andando ad incrementare la sostanza organica presente e migliorando la fertilità del suolo. 

Lo sfalcio a filari alterni ha vari pregi (unico minimo difetto il dover dividere in 2 tempi l’operazione di sfalcio): 

  • Permette al prato stabile tra i filari di fiorire e spargere le proprie sementi al suolo, rinnovandosi          continuamente;
  • Favorisce una vitale abbondanza di insetti pronubi (api in primis) e non solo, che trovano nutrimento nel polline dei fiori e riparo tra l’erba non sfalciata;
  • L’erba alta offre un habitat ideale alla riproduzione di animali di varie specie: arvicole, fagiani, lepri;
  • L’erba alta offre sostegno e evita l’affondamento delle ruote con il conseguente minore compattamento quando è necessario rientrare nei filari con i mezzi agricoli subito dopo le piogge.
  • Il filare sfalciato consente comunque all’agricoltore di compiere le varie operazioni manuali camminando senza impedimenti.

La trinciatura dei sarmenti consiste nel sminuzzare con un trinciasarmenti i tralci tagliati e gettati al suolo (sarmenti). Questa operazione deve essere preceduta dall’asportazione dei tralci delle viti che hanno manifestato attacchi di malattie del legno, come il mal dell’esca. 

Un vigneto può disporre di circa 23-24 q.li di sarmenti che si traducono in 4-8 ql.li di humus una volta concluso il processo di umificazione necessario per restituire al suolo sostanza organica. 

Oltre alla restituzione di circa un 25% del fabbisogno di sostanza organica del vigneto, con la trinciatura dei sarmenti si rilasciano quantitativi non trascurabili di elementi minerali (10-30% del fabbisogno annuo in macroelementi e 30-50% in microelementi, fonte Corradi 2006) il che rende questa pratica economicamente molto conveniente, potendo ridurre l’apporto delle concimazioni.